Il Cardinal Cafarra e l’imprenditrice Isabella Seragnoli
5 Ottobre, 2013
Ieri, 4 ottobre, a Bologna si festeggiava san Petronio e, come ogni anno, il cardinale durante l’omelia della messa del pomeriggio ha presentato la propria visione dello stato di salute della città. Questa volta il cardinale, richiamando le caratteristiche della Bologna di un tempo, ha sostenuto che «Questo modello di convivenza è gradualmente imploso, lasciando la nostra città incamminata sulla via di una progressiva disgregazione, di un progressivo disinteresse per il bene comune, di una caduta culturale del confronto politico. Il segno di tutto questo, il segno più inequivocabile è visibile: la nostra è diventata una città sporca, dai muri inguardabili». Ovviamente ha chiesto ai bolognesi di non rassegnarsi alla «de-moralizzazione e all’avvilimento del cuore» che possono essere «fatali».
Nella stessa giornata, prendendo ad occasione la medesima festa cuore della bolognesità, in una delle periferie industriali di Bologna, l’imprenditrice Isabella Seragnoli, già sostenitrice di molte opere sociali a favore della città, ha inaugurato alla presenza di autorità -Romano Prodi ed Enrico Letta compresi- il Mast (Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia).
Si tratta di una cittadella polifunzionale, frutto della riqualificazione di un’area Enel dismessa, che ospita un’Accademia per la formazione, un auditorium, un centro espositivo, un centro wellness, un asilo nido, un ristorante e una caffetteria. Si trova accanto alla GD, impresa leader nel mondo per il packaging, una delle tredici aziende del gruppo Coesia di cui la Seragnoli è presidente.
Mast “è un’iniziativa privata, ma aperta alla collettività, all’utilizzo dei cittadini”, ha spiegato l’imprenditrice. L’asilo nido è già frequentato sia dai figli dei dipendenti che da altri abitanti in zona. Tutte le attività, aperte per qualche mese solo per i dipendenti, saranno poi risorse per tutta la città.
Bologna degradata, Bologna solidale. Sono reali entrambe.
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